Descrizione dell'itinerario in moto

Questa volta il nostro itinerario parte dalla piccola ma carina città di Gorizia. Sarà un po’ perché tale luogo mi ha dato i natali ma, seppure lontano da Lei da oltre 20 anni, mi continua ad affascinare e a piacere moltissimo. Lasciato alle spalle il castello medioevale e il relativo borgo molto ben conservato (anche perché è stato quasi completamente ricostruito nella prima metà del secolo scorso dopo essere stato quasi completamente raso al suolo dai bombardamenti durante alcune delle 13 battaglie dell’Isonzo della prima guerra mondiale), ci avviamo verso il confine di Salcanobrücke dove, prima di entrare in territorio sloveno ci soffermeremo un attimo nella piazza Transalpina che si apre alla nostra destra dopo aver percorso un bel viale alberato. La peculiarità di tale piazza è che viene divisa in due al proprio centro dal confine itali-sloveno e, parcheggiando i mezzi in Italia la si può attraversare a piedi ed andare a sorseggiare un aperitivo in terra slovena all’interno della stazione ferroviaria che una volta collegava la Gorizia asburgica al resto dell’impero varcando, per l’appunto, le alpi.

Fatto il nostro ingresso nella carina e laboriosa Slovenia, non faremo altro che costeggiare le rive del fiume Isonzo che oltre confine prende il nome di Soca seguendo le indicazioni per Tolmino (Slovenia) o Bovec. Meravigliosa e molto nota a noi centauri questa strada ci conduce sino a Caporetto (Slovenia), nome che nel nostro italico immaginario rievoca colossali sconfitte… Qui è molto bello il locale museo della guerra che troverete sulla vostra destra lungo il percorso e che quindi non necessita di deviazione alcuna.
Proseguiamo diritti verso Bovec (Slovenia) dove, in un ampia vallata troviamo alla nostra sinistra l’imponente massiccio del Canin (2587m) che con la sua ingombrante presenza ci ricorda vecchie storie di guerra e di sacrificio dei nostri Alpini.

A questo punto prendiamo verso Trenta dove si trovano le sorgenti del fiume Isonzo e, seguendo le indicazioni per Kranjska Gora, ci inoltriamo all’interno della riserva naturale del parco del monte Tricorno, il più alto di tutta la Slovenia. Qui in una serie di infiniti tornanti ci si inerpica fino sul passo di Moistrocca (Vrsic) alla considerevole altezza di 1611m. Qui la classica flora alpina che fin’ora ci aveva accompagnato sparisce e lascia spazio agli arbusti e all’erba che stenta a crescere data l’altezza elevata.
La nostra discesa finisce a Kranjska Gora (Slovenia), bel paesetto alpino famoso per alcune gare di sci che qui si disputano in inverno.

Ritorniamo ora verso la nostra amata Italia passando attraverso Fusine e i suoi laghi: questa località ha il primato di essere il posto più freddo di tutto il Friuli con temperature che d’inverno passano abbondantemente i meno 30! Sconsigliato transitare in moto in qui momenti!
Tarvisio è un tipico e simpatico paesone dell’alto Friuli. Da visitare il mercato e le sue caratteristiche botteghe e negozi di souvenir.
Scendiamo a sud verso Pontebba (UD) e l’omonima statale, la Pontebbana. Una sosta consigliata è in località Resiutta, Italia dove, proprio sulla strada, si trovano dei famosi locali dove poter gustare galletto alla griglia, polenta e il frico: tipico piatto friulano di formaggio fuso che con le patate o la cipolla tocca l’apoteosi del sapore!
Adesso dipende da voi e da quel tiranno che è il tempo: o decidete di ritornare verso casa imboccando l’autostrada a Carnia o decidete di assaporare la dolce pianura friulana che si apre all’improvviso davanti a voi. Nella seconda ipotesi una visita alle cittadine di Venzone e Gemona non guasta. Anche perché se siete giunti fin qui il vostro contachilometri dovrebbe segnare non meno di 220 km!

Strutture nelle vicinanze dell'itinerario

€ 12,00
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