Descrizione dell'itinerario in moto

Questo magnifico itinerario che di solito ci piace percorrere come primo motogiro dell'anno per festeggiare la fine dell'inverno per noi ha inizio da Trieste, nostra città di residenza. La grande fortuna di abitare in questa stupenda città è praticamente di vivere in riva al mare ma di avere a portata di mano scenari splendidi quali le Dolomiti, Carnia Cadore, Istria Fiume e Dalmazia nonché il Veneto e migliaia di altri magnifici posti dove andare a razzolare in moto…

S'imbocca l'autostrada e si punta in direzione nord percorrendo la A 23 con uscita Carnia (Venzone). Lo so, è un delitto imboccare l'autostrada e non potere visitare tutti i magnifici paesi del Friuli ma purtroppo il tempo è tiranno e la strada da percorrere è tanta. Per i “foresti” consiglio però a piacimento di effettuare sosta con uscita da autostrada per visitare i magnifici paesi di Gemona e Venzone, quest'ultimo noto per le famose mummie. Se nessuno ve lo dicesse fareste fatica a capire che tali paesi, assieme ai circostanti sono stati completamente distrutti dal terribile terremoto del 6 maggio '76 e perfettamente ricostruiti simboleggiano l'operosità e la tenacia del popolo friulano.

Giunti a Carnia si procede verso Tolmezzo e Villa Santina dove si seguono le indicazioni per Sappada dove si lascia il Friuli e la Carnia e si entra nella regione Veneto e nel Cadore. Giunti ivi si procede in direzione di Santo Stefano di Cadore e di Auronzo di Cadore, due magnifiche località di montagna, ma proseguite diritti fino a Misurina (Auronzo di Cadore) dove, incastonato ai piedi delle tre cime di Lavaredo vi è un magnifico laghetto alpino. Qui si consiglia una sosta in uno degli ottimi agriturismi aperti tutto l'anno per rifocillarsi e la visita di alcuni meravigliosi negozietti per turisti che vendono prodotti locali.

Si continua questa volta verso sud per Cortina d'Ampezzo, la perla delle Dolomiti. Qui la sosta e la visita sono d'obbligo. Ogni commento alla sua bellezza è puramente superfluo…

Ripartendo si scende seguendo le indicazioni per Belluno e si attraversa una meravigliosa vallata che ospita i bellissimi paesetti di San Vito e Borca fino a giungere a Pieve di Cadore. Siccome vi trovate nella patria degli occhiali, a discrezione vostra è consigliata la visita al locale museo dell'occhiale ma, se volete ascoltare un consiglio, è meglio recarsi presso i negozi spaccio siti presso le fabbriche di occhiali dove si possono acquistare direttamente dal produttore i tanto preziosi per noi motociclanti oggetti in questione a prezzi da super saldo. Nella fattispecie noi ringraziamo il signor Demenego titolare dell'omonima fabbrica di Calalzo che molto gentilmente ci ha permesso di curiosare all'interno del proprio stabilimento oltre a rifornirci di ottimi occhiali con lenti intercambiabili a prezzi super convenienti che per le nostre gite in moto sono proprio oro!

Lasciamo alle spalle Pieve con direzione Belluno. Giunti però in località Longarone alla nostra sinistra s'intravede il sinistro mostro della diga del Vajont. Seguiamo le indicazioni e vi ci rechiamo rientrando in Friuli. Questa diga e le valli adiacenti sono testimoni di un tetro passato. Nel lontano 9 ottobre 1963 un pezzo di montagna si staccava andando a piombare nell'invaso d'acqua creato dalla diga. Tale acqua trabordava in ogni direzione spazzando via i paesi che si trovavano sia nelle valli friulane che in quelle venete. La diga, ovviamente non più in funzione rimane a perenne ricordo di tale immane tragedia.

Per noi il tempo inizia a stringere, quindi tocca imboccare la strada di casa. Attraverso i paesi di Erto, Cimolais e Claut prendiamo in direzione di Maniago, patria del coltello. Tagliamo in direzione di Udine e qui di nuovo in autostrada con direzione, per noi, Trieste.

La giornata è passata veloce, i chilometri anche. Ci rimane il ricordo di questi magnifici posti e alcune decine di fotografie da mostrare agli amici.

Un grande grazie al fido amico Flavio il quale supporta tutte queste mie avventure.

Itinerario di Massimo Matellicchio

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